Doveva essere un post per farti gli auguri, ma prima di tutto ti dico...GRAZIE!
GRAZIE perchè stanotte mi hai regalato 11 ore di fila di sonno!
Grazie grazie grazie piccolina! Me, ora vedi di far sì che questo non sia un episodio isolato :-P
Ho cercato di ripercorrere ieri quella che, un anno prima, era stata la mia giornata, ma non ci sono riuscita benissimo.
Non perchè non ricordassi, ma perchè la mente è come se si allontanasse e pensasse solo al presente.
Però un riassunto del 20 giugno 2017 voglio farlo.
Eravamo a cena con papà per festeggiare il suo compleanno e io ero ormai oltre le 40 settimane. Ricordo che dopo il mega hamburger, ho preso Marta e ci siamo incamminate a piedi, mentre papà recuperava l'auto, perchè "hanno detto che passeggiare stimola il parto". Infatti, durante il tragitto e a casa ho cominciato a avvertire le contrazioni. Abbiamo chiamato la nonna che si è precipitata da noi e io e papà siamo andati in ospedale, dove, nonostante mi fossero terminati i dolori, mi hanno trattenuta perchè "signora ormai siamo a 40+1, non era sicuramente un falso allarme".
La situazione dolore è precipitata a partire dalle 2,00: camminavo lungo i corridoi e cercavo di distrarmi, incrociavo un'altra mamma dolorante da più tempo, ma che avrebbe partorito qualche ora dopo di me.
Camminavo, mi accovacciavo, sentivo l'angoscia di quel posto che, se pure contenitore di bellezza, mi sembrava una prigione. Tante donne doloranti in attesa di un dono gradissimo, ma costrette a stare lì sole. Il suono dei tracciati nel silenzio della notte, i lamenti di alcune di loro. Ma anche i primi vagiti e i pianti di gioia, e in silenzio la commozione di tutte noi che aspettavamo quel momento.
All'alba, nel pieno delle contrazioni, chiamo l'ostetrica e le dico "sento di dover spingere"; lei si accorge che Beatrice era pronta!
Sala parto, clima sereno intorno a me; io sorridevo con gli e le specializzande, loro facevano battute e parlavano con me per distrarmi. Lo stesso clima che c'era il giorno in cui è nata Marta.
Beatrice però ha impiegato solo 10 minuti a venire alla luce. E alle 8,00 era lì, sul mio petto: la stessa testolina scura e piena di capelli della sorella. Lo stesso sguardo corrucciato. Un'altra bellissima bambina.
Non so se chiamarlo baby-blues o depressione post-partum.
Fatto sta che i primi giorni dopo la sua nascita non sono stati affatto piacevoli. Ricordo che, il giorno del mio 40esimo compleanno, una settimana dopo dal parto, piangevo, mi sentivo triste.
Beatrice, se pure desiderata per anni, aveva notevolmente sconvolto la vita. La mia, ma anche quella di tutti noi.
Le notti insonni, le giornate a coccolarla, il suo non dormire se non attaccata al seno, l'allattamento partito alla grande, ma asfissiante; il contatto 24 su 24, il suo dover dipendere solo da me, il suo voler stare solo con me, la mancanza di mio marito...tutto questo mi aveva mandata in tilt.
E poi Marta che si ribellava contro di me, le sue parole che mi ferivano, e io piangevo perchè impotente, perchè non sapevo come gestire la situazione.
Un'estate che sembrava dovesse trascorrere chiuse in casa per il gran caldo, per l'impossibilità di fare quello che facevo prima, con Marta (mare, bicicletta, auto). Questa bimba che strillava come una pazza ogni volta che la si poggiava in macchina. Mi sembrava mi avessero tolto tutto quello che era stato mio, la mia AUTONOMIA.
Piano piano le cose sono andate migliorando. Essenzialmente lei è cresciuta.
Ecco perchè sospiro al pensiero che sia passato un anno, ma sono felice!
Perchè questo esserino carico di vivacità è cresciuto e se pure con le varie limitazioni che concernono la sua età, ora...ansiamo in bicicletta, andiamo a mare, si addormenta anche in auto, qualche volta.
Ora beve il latte da sola, mangia quasi tutto, anche con le proprie mani, muove i primi passi; trascorre più ore in compagnia dei nonni, senza di me.
Tutto passa, quelli che ti sembrano momenti interminabili passano. Quei 12 mesi così delicati sono passati.
Gli ormoni sono strani, ti fanno mettere in discussione quasi tutto. Senza l'affetto della famiglia per una donna sarebbe tosto vivere dei momenti così delicati.
E nulla centrano il desiderare o meno una gravidanza.
L'amore non è messo in discussione. Quello c'è, sempre, a volte è solo offuscato dalla mente che sa galoppare in completa autonomia e è difficile tenerla a freno.
L'amore è senza ombra di dubbio il sottofondo di tutto; senza tutto precipiterebbe; senza amore il tutto non avrebbe senso.
Nella riflessione del post è balzato alla mente questo video (c'è anche Marta!) dei MEDISON, una band di miei amici...cercateli online
Mi ero persa questo tuo post e niente, posso solo dire che condivido le tue parole e mi rivedo nella descrizione di te dopo il parto. Io ho retto meglio i primi mesi, perchè con la TIN, il traslocco ecc. non potevo fare altro. Poi però ho avuto la caduta e ho faticato. Ora come umore mi sono ripresa, anche se non è che il secondo anno sia una passeggiata, eh!
RispondiEliminainfatti, eheh! qui siamo nel "terribile uno"! :-P
EliminaE' una tipetta tosta, molto dinamica, fisicamente sempre attiva...lavorare da casa con lei è veramente un'impresa , ma ce la faremo...sono curiosa di leggere un posto mio a giugno del 2019, ahahah!