Avete mai avuto un sogno da rincorrere? io sì. Diventare una disegnatrice. Pagine e pagine di quaderni consumati dalla mia matita, storie inventate e animate da personaggi inventati; immagini che prendevano vita sulla carta.
Poi cresci, vai a scuola, a volte fai le scelte sbagliate; ti accorgi che il filo che ti congiunge al tuo sogno non si è spezzato, che l'hai solo perso di vista per un attimo. Così continui a seguirlo. Fai gli incontri giusti. Corri, sudi, ti fermi. Insomma, in un modo o nell'altro ad un certo punto ci sei, ce l'hai fatta; ce l'hai fatta per lo meno a riacchiappare quel sogno, che si è concretizzato senza nemmeno che te ne accorgessi, magari con lievi sfumature differenti da ciò che pensavi, ma c'è, è reale.
Bene il film d'animazione che abbiamo visto racconta proprio questo, solo che tutto avviene in un lasso di tempo minore.
Se mi avessero detto anni fa "Guarda che oltre la Disney c'è altro", non avrei prestato orecchio. Tse!
Col tempo mi sono ricreduta. Sì c'è la Disney, la Pixar, ma ci sono anche tante altre realtà che camminano a testa alta nel mondo dell'animazione. Differenti, sicuramente, sia nell'animazione, nei tratti, nella poesia, nei colori. Legate al territorio in cui nascono, come tutto il cinema. Ho iniziato a apprezzarle a cominciare con Appuntamento a Belleville, Nightmare before Christmas e i lungometraggi di Miyazaki.
Ballerina è una di queste realtà. La produzione è francocanadese. Leggevo che per la realizzazione del film il budget è stato inferiore rispetto a altri film di animazione; il risultato finale però non è affatto male!
Ambientato nella Francia di fine ‘800, durante gli anni in cui Gustavo Eiffel è impegnato nella costruzione della torre e della Statua della libertà (alla quale partecipò nella fase progettuale), Ballerina racconta la vicenda di Felicie che vive in Bretagna, in un orfanotrofio. Da qui, grazie all'aiuto del suo amico Victor - che vuole diventare inventore -, scappa per cercare di realizzare il proprio sogno: danzare all'Opera. I due arrivano a Parigi a bordo di un treno, come due clandestini. Girovagando di sera per le strade della città, Felicie si imbatte nel maestoso teatro: entra e sbircia la prima ballerina che sta provando sul palco. Ne è affascinata e ancor più convinta che è quello che vuole anche lei, per se stessa.
A Parigi Felicie dovrà lottare per ottenere ciò che desidera, rimboccarsi le maniche per vivere nella grande città, scontrarsi con una rivale di una classe sociale elevata, studiare, far valere le proprie passioni.
Le voci italiane dei personaggi principali sono quelle dell'etoile Eleonora Abbagnato (Odette), di Sabrina Ferilli (Regine), Emanuela Ionica (Felicie), già voce di Violetta, dell'attore Federico Russo (Rudolph), che recita in Alex&co.
Ora, tornando a noi, ci è piaciuto?
Sì, molto. Non siamo amanti della danza come disciplina da praticare personalmente.
Ciò non ha disturbato la visione del film. Marta è rimasta incollata alla schermo, e a fine film, come sempre quando le è piaciuto ciò che ha visto, è corsa su Spotify a cercare la colonna sonora e a modo suo ha cominciato a ballare.
E' un film sulle passioni, sui sogni.
La protagonista ha il viso simpatico; non è la classica ballerina austera rigida e bionda. Si fa voler bene. E' una bambina qualunque, che sprizza entusiasmo nonostante tutto; è una bambina, quando la sera prima della sfida decide di non studiare e esce. E' pur sempre una bambina, che alla fine riuscirà a realizzare quello che vuole perché la vita le regalerà una seconda opportunità, e perché deciderà che ci può riprovare. Felicie ti contagia con il proprio entusiasmo.
"Perché volete ballare?" è una domanda chiave del film, quella che potremmo rivolgere a ciascuno di noi, non solo ai bambini. Io risponderei - declinando la domanda su quello che appassiona me - "perché sento le farfalle nello stomaco".
I personaggi del lungometraggio ti dicono che per ottenere ciò che vuoi devi impegnarti, che la fortuna non centra nulla, che se imbrogli vieni scoperto, ma che se veramente ci credi, puoi ottenere quello che desideri, non è impossibile.
Vorrei gridalo a mia figlia, vorrei che lei ne fosse consapevole, vorrei che abbia anche lei un grande sogno da rincorrere. Vorrei che, come Felicie, ogni bambino potesse rincorrere il proprio sogno, non quello del genitore proiettato sul figlio, come nel caso di Regine e Camille.
Se ve lo siete perso a febbraio, sappiate che ora il film è disponibile in DVD e BLU RAY, oltre che sulle piattaforme digitali.
All'interno del DVD gli adesivi del film.
Piaciuti? Che domanda...sì, certo, apprezzatissimi anche questi! ;-)
Buona visione!
E' uno di quei film che vorrei vedere prima di tutto per me, che da piccola sono stata una "ballerina" ed ho rincorso questo sogno fino all'età maggiorenne, poi una brutta operazione alla schiena, ha infranto i miei sogni. Ora mia figlia, per seguire una cuginetta, si è messa in testa di voler fare danza. Iniziamo lunedì ed ecco sarà come rivivere il mio passato. Questo film è da vedere con lei
RispondiEliminaio invece non ho mai amato la danza da bambina: mi sembrava troppo rosa e troppo da femminucce. Ora la apprezzo per l'eleganza dei corpi. A Marta piace ballare, ma di impegnarsi in questa disciplina no, non le va. Il film però le è piaciuto molto, per la protagonista, per come si muove e per la colonna sonora. E' molto piacevole e scorrevole, e l'animazione non è affatto male.
EliminaEcco, stavo giusto cercando un regalo per mia nipote, cinque anni e una discreta passione per la danza, una bimba forte e tenace...ora so cosa regalarle, anche perché il messaggio del cartone è quel che ci vuole:grazie!
RispondiEliminasì sì, te lo consiglio! Poi se puoi guardalo anche tu con il ricciolino. Chissà, magari può piacere anche a lui
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