Il primo incontro, quello in cui ti ho vista in carne e ossa, in cui ho vista come eri fatta è stato quando ti hanno poggiata velocissimamente sul mio petto, per vedere se ti attaccavi: tu hai preso il mio seno e io ho detto “mia figlia”. Eri bellissima, con gli occhi gonfi, sporca, i capelli bagnati. Poi ti hanno portata via, dovevano lavarti, controllarti, e io dovevo essere ricucita (l’ora più brutta, il momento peggiore del parto).
Ho dormito finchè l’ostetrica non m’è venuta a svegliare pigiando sulla mia pancia, per “svuotarla”. Ho mangiato, mi hanno riportata in camera dopo un bel po’. Non capivo se eri vera, non c’eri in stanza, per un po’ avevo rimosso. Qualcuno è andato a recuperarti dal nido e allora ho realizzato. Era scura di carnagione, guance rosa, capelli folti dritti e neri: la tutina ti stava stretta, avevamo sbagliato la taglia. Ricordo che durante la prima notte volevo tenerti accanto, ma la nonna insisteva perchè ti lasciassi nella culla, potevo farti male.
Quella notte tu hai pianto un po’; sentivo mamme, dalle altre stanze, che urlavano per i dolori dell’allattamento. Tu facevi male, sì, ma quelle urla di rabbia mi sembravano inopportune. Era tutto sopportabile per me, in quel momento.
Tornata a casa, il buio: un senso di inadeguatezza, la paura di non capirti ( e a volte non capivo i tuoi pianti), di essere sola, di dover chiedere aiuto. Dovevo abituarmi a te, a una casa nuova ancora non perfettamente arredata, a noi, ai tuoi ritmi. Ho imparato ad amarti col tempo: sei sempre stata mia figlia, ti ho voluta da subito, ma l’amore che prende il posto dell’innamoramento è arrivato gradualmente, man mano che scoprivo cosa eravamo in grado di fare; quando nelle difficoltà ho imparato meglio a sdrammatizzare. Quando non mi sono sentita solo inadeguata, ma anche più mamma.
L'IDEA
e ora…tocca a voi! Vi aspettiamo su fb per tutti i dettagli. Quella che avete letto è la mia storia, siamo curiose di leggere le vostre ;-)
Meravigliosa idea, appena riesco mi prendo due minuti! Grazie per la bella proposta
RispondiEliminaBello Raffaella! allora aspetto-aspettiamo il tuo racconto. Buona giornata!
EliminaCiao gab, ecco la mia-nostra storia http://ilmerloinnamorato.blogspot.it/2014/02/io-parto-da-qui-la-gigante-e-la-mammina.html
Eliminacorro a leggerla!!!
EliminaBeh impiegare due gg per capire che avrei dovuto mandare una mail 8) sono veramente alla frutta! Menomale che domani è lunedì;)
EliminaStupenda la tua storia e stupenda la proposta!
RispondiEliminaGrazie :-)
EliminaAllora…aspettiamo la tua storia :-)
:-)))
RispondiEliminaBrave ragazzuole! Mi piace! :)
RispondiEliminaBellissimo il tuo racconto, e l'iniziativa.. tutto bellissimo!! Brave in bocca al lupo!
RispondiEliminagrazie Lu'! :-)
EliminaCiao Gabriella
RispondiEliminaho appena segnalato questa vostra iniziativa con un post sul mio blog, sulla mia pagina Facebook e Google+.
Vi faccio un grosso in bocca al lupo e spero di inviarvi presto anche il mio racconto!
ciao Iole…grazie mille, per tutto!
EliminaLo sai si che devi disegnare anche le mie?!?!?
RispondiEliminaGrande Gab! :-))))
eheheheh!
Eliminasmack!
Ma bello Gabriella, l'ho scoperto da poco! Ne approfitto per salutarti, ti seguo attraverso instagram ma visto che sto rispolverando il mio piccolo blog mi faccio sentire anche da qui :)
RispondiEliminagrazie letizia! infatti, sono andata a curiosare sul blog e questo non lo conoscevo. Parteciperai? :-)
Eliminaci provo, per la verità dovrei rispolverarne due :)
EliminaChe dolce momento quello del "mia figlia" !!!!
RispondiEliminaperò…immaginatelo detto da una che non si lascia andare a pianti in pubblico, per cui…tipo…"mado'! mia figlia"
Elimina:-)
Io parto tre volte. Si può?
RispondiEliminaSai, per questioni di parità...
certo monica!!!! :-)
Eliminadai, aspettiamo le tue partenze! pronta? viaaaaaa